Luigi Abiusi

Tayfun Pirselimoglu è un autore poliedrico, considerato, insieme a Ceylan, il maggior regista turco contemporaneo, e comunque tra i registi più originali in circolazione; la cui  poetica è frutto di una lunga stratificazione di consapevolezze tecniche e teoriche, che vanno dalla pittura, all'incisione (insomma le arti applicate apprese all'accademia di Vienna) alla scrittura narrativa (è romanziere molto letto in Turchia e non solo, autore di quattro romanzi) alla sceneggiatura, appunto alla regia cinematografica. Un impegno nel cinema consacrato da subito da molti riconoscimenti nei festival internazionali, soprattutto per i film Hiçbiryerde (2002) e Saç (2010) passati a Berlino, Locarno, Toronto.

È con I am not him (premio per la miglior sceneggiatura al festival di Roma 2013) che Pirselimoglu giunge al suo capolavoro, compiendo un ulteriore scarto dialettico, aggiungendo al tema delle solitudinni (di personaggi teneri, svagati, spesso comici, attoniti di fronte a una vita che non comprendono affatto), fulcro dei suoi precedenti lavori, una struttura cinematografica di “ritorni”, di variazioni sul tema sull'individuo e del personaggio che delineano il motivo del destino (in eterno ritorno), in una straordinaria fusione tra Kaurismaki e Kieslowski.


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