Rubrica che raccoglie gli articoli di studenti, laureandi e giovani studiosi. Affinché le loro parole e le loro idee non si perdano "come lacrime nella pioggia".
La rivoluzione che, nel giro di qualche decennio, ha interessato il mondo della cosiddetta “comunicazione di massa” ha dato vita ad un nuovo modo di concepire tutto ciò che ci circonda, attribuendo un nuovo valore alle immagini e a tutti quei mezzi attraverso cui vengono propagandate. Basta dare un’occhiata ai recenti fatti di cronaca per rendersi conto che, ormai, è il mezzo a determinare l’evento, la cui riuscita è direttamente proporzionale allo spazio che gli viene dedicato.
Walt Disney può essere considerato un conservatore rivoluzionario. È conservatore perché la sua poetica non è mai cambiata: al centro dei suoi film c’è sempre uno scontro tra il Bene e il Male che si risolve con la vittoria dei buoni e la realizzazione del sogno che sembrava irrealizzabile (ad esempio l’amore per Biancaneve, Cenerentola e Aurora o diventare un bambino vero per Pinocchio). Ma allo stesso tempo Walt Disney è stato rivoluzionario perché ha introdotto il colore nei cartoon; ha dato al cinema d’animazione la stessa dignità artistica del cinema dal vero con Biancaneve e i sette nani; ha realizzato Disneyland, il parco dei divertimenti più visitato al mondo…