«Il suono ci invade, ci spinge, ci trascina, ci attraversa. Abbandona la terra, tanto per farci cadere in un buco nero quanto per aprirci ad un cosmo. Ci dà la voglia di morire. […] Estasi e ipnosi». (Gilles Deleuze)
Musica: Tu straniera. Tu spazio del mio
cuore
cresciuto oltre di noi. Tu a noi il più intimo
che, superandoci di là da noi trabocca –
Sacro addio:
poiché il nostro Intimo ci sta intorno come
la più frequentata lontananza, come altra
faccia dell’aria:
pura,
immensa,
non più abitabile.
(Alla Musica, Rainer Maria Rilke)1