Cinema dappertutto. Visioni, sopravvivenze, desiderio

Julio Bressane

Il filosofo e filologo italiano Giorgio Pasquali, in una bella pagina, ci ha svelato un'arte della traduzione. Il filologo, nel suo testo Arte allusiva, scrive che D'Annunzio in un poema (traduzione) dedicato ad Orazio, non inserì nessuna parola, nessuna frase, nessun tema di Orazio. In che consiste, allora, l'operazione di traduzione? Pasquali osserva che D'Annunzio tradusse, ed è qui l'allusione, il ritmo, il particolare metro del poeta latino. Traduzione nel transito della metrica del ritmo oraziano...

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Giovanni Festa

C'è, in quel doppio film che è Soft and Hard di Jean-Luc Godard e Anne-Marie Miéville, un momento inaspettato, che trasforma la riflessione intima sull'immagine in un racconto sulla genesi del film familiare. E poi diventa una meravigliosa riflessione sulle possibilità dell’amore come discorso e azione condivisa.

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Mauricio Durán Castro

Non avremmo mai immaginato che il film più terrificante che avremmo visto per anni sarebbe stato quell'unica copia in 16 mm di El Perro Andaluz, mutilato del frammento dell'asportazione dell'occhio.

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Andrés Caicedo

I

A un ometto piace il cinema, arriva e fonda un cine club e la prima cosa che fa è programmare un ciclo lunghissimo di film di vampiri, da Murnau e Dreyer fino a Fisher e quel film che aveva appena visto di Dan Curtis. Al principio c'è l'interesse e tutto: il teatro si riempie. Ma una settimana dopo l'altra il pubblico va calando.

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Gustavo Fontán

Trad. di Giovanni Festa

Piove di sera. Filmo la pioggia contro un muro grigio, una vecchia parete alta della casa che confina con il geriatrico. L'acqua traccia filigrane contro la pietra, una specie di scrittura da decifrare. A volte, sono linee verticali, discontinue; a volte le linee si inclinano preda del vento; a volte la pioggia fluttua e sembra non cadere.

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