risultati per tag: Luca Guadagnino

  • C’è un’esigenza nel Suspiria di Luca Guadagnino che è piuttosto il compendio di una poetica a sé stante, semovente, e fatta di gestualità e materia esperite in forma mobile, in continuo modificarsi: un’esigenza vivida, flagrante, di spogliare il corpo per tornare al suo linguaggio, invece di coprirlo, per alludere o suggerire; e non è un caso che le danzatrici sia in Volk che nel sabba finale - lì senz’altro per comunicare la portata ancestrale, dal significato quasi pagano della danza – si muovano nude, o quasi nude, invasate come fossero delle menadi.

  • «...siamo oggetti del desiderio solo in quanto corpi. Il desiderio resta sempre, in ultima istanza, desiderio del corpo, desiderio del corpo dell'Altro, e nient'altro che desiderio del suo corpo.»

    (J. Lacan - Seminario X - L'angoscia)

  • Solo qualche considerazione, qualche appunto sull'ultimo Guadagnino: un'idea che è tarlata per un po' nella mente, costruendosi lentamente un passaggio verso il passato, in quella nebulosa d'ombre e vegetazione, volti e ossessi, che scandisce un tempo tutto affettivo, un tempo di spettatore endemico (che non poteva che guardare, tenere gli occhi spalancati sulle cose, sui fenomeni, per un'ingiunzione dell'immanenza, della natura fotodinamica della realtà); quindi dentro una pura “immagine affezione”, luogo in cui sentimento (nostalgia) e visione sono tutt'uno.

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