Nel suo inesorabile e progressivo processo di miniaturizzazione e stilizzazione del mondo (e, in questo caso, anche di quello che c’è al di là), Wes Anderson, come Brâncuși e il suo Oiseau dans l’espace, ha raggiunto un livello di astrazione tale per cui è sempre più difficile, per lo spettatore, risalire all’idea rappresentativa originale.