Già dallo scatto con cui si apriva il libro fotografico Farmacia notturna, si sarebbe potuto intuire il desiderio dei fratelli D’innocenzo di ricercare la purezza nuda dei bambini, raccolta nella luce lattiginosa, adesso così drammaticamente offerta al mondo che la degrada in favolaccia, non epidermicamente (anzi, a tavola Pietro si preoccupa di produrre detergenti adatti alla loro sensibilità di pelle e occhi) ma nelle profondità psicosomatiche.