risultati per tag: Davide Sette

  • Quella del regista iraniano Mohammad Rasoulof è una storia di cinema clandestino, che resiste trovando sempre nuove vie per realizzare i propri film nonostante la censura del regime, gli arresti, i trattenimenti, le multe e le angherie di un potere che non ammette la libera espressione attraverso l’arte.

  • Il tentativo, dichiarato, di Harmony Korine in questa sua nuova fase sperimentale è quello di ipotizzare ciò che viene dopo il cinema. Se in tantissimi hanno annunciato, a vario titolo e in maniera non sempre convincente, la “fine del cinema”, in pochi hanno effettivamente tentato di immaginare cosa ci può essere al di là, verso quali luoghi traghettare l’anima di questo medium apparentemente morente.

  • Il digitale nel cinema di Francis Ford Coppola è sempre stato un elemento traumatico, qualcosa impossibile da applicare in maniera “invisibile”, ma piuttosto un’invasione che lascia segni violenti, una massa estranea che rimane a vista, come spoglia senza vita che galleggia sulle immagini.

  • The Shrouds di David Cronenberg è un film sulla morte, quindi un film sul cinema, se prendiamo per buona la definizione che del cinema dava Alain Resnais, quella di «cimetière vivant». Un film che esplora direttamente la relazione tra immagine e aldilà utilizzando il cadavere di una donna (Diane Kruger) nella sua tomba high-tech programmata per restituire, sul monitor incastonato nella lapide, il video in tempo reale della sua decomposizione.

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