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  • altUn cinema in divenire, quello di Xander Robin, tanto nel processo di creazione, quanto nelle immagini che si stampano sulla pellicola: i corpi dei personaggi come involucri fragili, portati alla continua metamorfosi dai loro stessi disturbi compulsivi.
    Complice la costellata strada della mutazione e della corruzione del corpo (dalla scena cyberpunk alla New Wave newyorkese), vien da chiedersi se è lecito credere che il cinema sia anche questo: un ininterrotto movimento metamorfico dell’immagine che persiste.
    Incontriamo il regista Xander Robin in occasione della rassegna barese “Registi fuori dagli sche(r)mi”.

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