risultati per tag: M.Shylaman

  • Articolo già pubblicato sul "Manifesto" del 16 aprile 2019.

    Nell'immaginario di molti appassionati non solo di cinema, ma anche di fumetti, letteratura, musica, in quel coacervo di linguaggi comunicanti, ontologicamente comunicanti, a prescindere da ciò che sarebbe letteratura e paraletteratura, immagine cristallina e vignetta o icona a bassa risoluzione, nota minima e accordo screziato; il 2019 era, e forse resterà, l'anno di Glass (a maggio in home-video). Che poi “appassionati” è una tautologia, visto che non capisco come non si possa avere un interesse anche spasmodico verso cose che riguardano, interpretano, sublimano da sempre lo stare al mondo, l'identità del soggetto di generazione in generazione.

  • L'idea di un cinema che rivela se stesso, liberando le energie dei segni, svincolando le tracce della narrazione in un persistente e dolce ribaltamento delle prospettive, è la linea che determina alla base l'opera di M. Night Shyamalan. Non è tanto questione di twist narrativi sedimentati nella formula The Sixth Sense, quanto della capacità di visualizzare un cinema che filma l'epifania di se stesso, la presa d'atto della propria reversibilità dallo stato solido alla purezza dell'immaginario.

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