risultati per tag: Daniele Gaglianone

  • Chiudere e aprire gli occhi sembra essere il tratto distintivo di Pietro (2010), film durissimo, di una violenza intollerabile e necessaria, perfettamente congruente con l’intento programmatico di porre dinanzi allo sguardo dello spettatore il lato oscuro della luna: la parte tenuta in ombra di un Paese che viene fotografato per com’era in quegli anni e che purtroppo resta ostinatamente e inconsapevolmente – ma l’incoscienza è colpevole, ugualmente, si percepisce tra le righe di questo film scritto per finire con la parola detta, finalmente, liberata, arrivata al destinatario disattento, dopo tanto silenzio – invischiato nei propri storici, ontologici presupposti individualistici, discriminanti. Le verità di cui Daniele Gaglianone si fa coraggiosamente portavoce scompaiono compaiono in un chiudere spalancare le pupille; che, nel gioco dissacrante della mano che s’abbassa dalla fronte fino al naso, scrosci di risa, buffoneria tragica ad unire due solitudini lancinanti poiché non si sa, ad un certo punto, se quella del protagonista o quella di suo fratello sia più sopportabile, diventa lama che scivola sul campo visivo di Pietro, la stessa che affonda nello strazio della carne lacerata in una rivendicazione d’esser-ci, scavando, allo stesso tempo, nella produzione di senso e nella coscienza di chi guarda.

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