Recuperare un archivio. Precisamente, recuperare un mondo di tempo pieno di immagini: cinquecento videocassette girate da Enrico Ghezzi in trent’anni (dalla fine degli anni 70- inizi anni 80) acquisite e digitalizzate: Archivio. Anarchivio, nel rispetto della completa libertà e autonomia delle immagini. Quindi un archivio in movimento. Tempo rovesciato. Tempo che ritorna, immagine che è memoria che fantasma nella sua volatilità riportandosi in scena, nel presente, smontata, rimontata, recuperandone l’eccedenza e realizzare Gli ultimi giorni dell’umanità. Un film. E, se è vero che Niente è vero, tutto è possibile, allora sarà un (non)film di cento minuti e quindici ore.

Questo è Eccedance, la danza in catene di un gruppo di pirati visionari, una redazione ossessa (e cioè affetta al mondo) che cattura l’eccedenza con una verginità dello sguardo tale da recuperarne l’essenzialità.

La Macchina che cattura l’eccedenza è un dispositivo video elettrico oltre che un luogo fatto di persone, è una manovra, un’azione intima, non performativa e si svolge tra diverse postazioni di montaggio, di editing, di audio e di regia, tra le parole, gli schermi e i circuiti che creano rimbalzi lungo la linea del tempo.

On ne saurait penser à rien è l’incipit o promo a questo film in divenire, presentato in anteprima quest’anno a Venezia durante i giorni della Mostra del Cinema e che il 24 ottobre è stato riproiettato a Napoli per la rassegna da Venezia a Napoli. Immagini che sono frammenti, meteoriti che rifrangono la propria luce nel buio, istanti che sembrano vertigini, scaglie di vita, di film, di persone e parole, di voli pindarici perché l'uomo che guarda è costantemente soggetto ad una tentazione, il sentimento di una caduta, di immaginare, di concepire l’altezza da cui l’evento accade. Qui si tratta di guardare attraverso il buco di una serratura per piegarsi alle immagini, alla loro distanza, al loro accadere e che in ogni caso si lasciano attraversare. Si tratta di giocare con esse.

Il progetto del film, nato dall’idea di Alessandro Gagliardo di Malastradafilm insieme a Zomia e H12, proseguirà nei mesi a venire in un tempo senza consumo e ha bisogno dell’appoggio di tutti per la sua realizzazione. È una sorta di sogno sostenuto. Proprio per questo è stata lanciata una campagna crowdfunding sul sito ufficiale di ecce.dance. Tra i tanti che hanno lasciato un proprio contributo ci sono anche Toni Servillo e Mario Martone ribadendo, quest’ultimo, quanto questo film sia necessario: un (non) film, qualcosa che contempla il senza fine e che rappresenta una coralità di sguardi famelici. Buona visione!

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