alt«In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte» (Nietzsche, Frammenti Postumi)

La realtà è probabilistica, non è determinata a priori, il ruolo dell'osservatore è quindi cruciale. Ogni essere vivente osserva se stesso e il mondo (probabile) che lo circonda; osserva i mutamenti e le circostanze: così facendo presuppone che il suo reale non sia universale, che il suo sia un percorso individuale in un senso unico di marcia costellato da spazi numerati ma ripetuti infinite volte. Questi rappresentano le possibilità di variazione del suo cammino e ad ogni bivio è come se l'essere si scindesse in due storie probabili esistenti, simultaneamente, allo stesso tempo.


James Ward Byrkit produce il suo film senza una sceneggiatura, sfruttando le improvvisazioni del cast, girando nel soggiorno della sua abitazione senza l'ausilio di una troupe completa in sole cinque notti. Il regista americano pianifica per un anno selezionando accuratamente il cast e al suo primo lungometraggio è l'esempio vivente di quanto l'idea pesi più di qualunque budget, riuscendo a generare angoscia e stupore nello spazio sospeso di un salotto; il suo Coherence, incorniciato in un soft sci-fi, ripropone la teoria della decoerenza quantistica, quella dei multiversi e del gatto di Schrodinger livellando scienza e filosofia, senza abbondare su spiegoni fisico-matematici, approfondendo viceversa il discorso sull'”esperimento sociale”: in seguito al passaggio ravvicinato di una cometa quattro coppie chiuse in un appartamento (polanskianamente) medio borghese si ritrovano a viaggiare tra piani paralleli della stessa realtà; la meteora svincola i protagonisti dall'universo fisico permettendogli di spostarsi tra le dimensioni ma a loro insaputa. Il risultato è un curioso quanto ansiogeno mescolarsi in casa di personaggi che sono versioni diverse dei loro se originali.

In seguito ad un continuo rimescolo (al di fuori della casa una sorta zona morta completamente buia funziona da roulette) su infiniti piani di realtà si ripropongono case con relativi gruppi di coppie che sono tutte uguali ma differenti allo stesso tempo. Ogni minima variante in una decisione (ad esempio la scelta delle torce neon rosse o blu), ogni azione o reazione dissimile genera una serie di eventi che muta il loro reale poiché chiunque esamini l'evoluzione di un sistema non può essere indipendente da tale evoluzione. Ognuno di loro conosce l'altro solo in relazione alla propria storia probabile e questo genera un continuo cortocircuito di paradossi.

I personaggi nelle loro varianti viaggiano anche tra passato, presente e futuro (della stessa serata perché l'anomalia e circoscritta al passaggio della meteora) e sembrano tuttavia quasi immobilizzati dalle cosiddette “scorie indigeste” della propria storia personale, del proprio substrato psichico. E come un gruppo di apolidi senza meta si muovono goffi nel tentativo di sopravvivere. Mike finisce per minacciare e poi tentare di uccidere un altro se stesso pur di sopravvivere poiché, a quanto pare (come per l'esperimento del gatto di Schrodinger), una volta passata la cometa solo una variante di realtà potrà permanere, e si presume la meno corrotta dagli eventi. Emily (una straordinaria Emily Baldoni, folgorante nella sua altezzosa delicatezza) comprende che per sopravvivere deve cercare un piano di realtà che si sia mantenuto il più possibile uniforme a quello di partenza; ma per poterlo fare deve sostituirsi alla sua lei di quel reale.

Byrkit è abile nel bilanciare i colpi di scena e la sua regia è asciutta, poco pretenziosa: con la camera a spalla riesce ad essere molto vicino ai personaggi; l'inquadratura è spesso tremolante, quasi come in un documentario, e difatti molte sono le assonanze con la prima parte di Melancholia di Von Trier (tra comete/asteroidi e contesti borghesi).

Coherence è un pretesto: l'eterno ritorno riletto da Schrodinger, filosofia che incontra la quantistica, la tentata conferma dell'incidenza apocalittica delle scelte, il disgregarsi di una certezza nella combinazione degli eventi, l'evidenza stessa che il passato esiste solo in funzione del futuro e il presente non è che un secondo nel buio siderale.


Filmografia:

Carnage (Roman Polanski 2011)

Coherence (James Ward Byrkit 2013)

Melancholia (Lars von Trier 2011)





Titolo:
Coherence
Anno: 2013
Durata:
89'
Origine: USA
Colore: C
Genere: SCI-FI / THRILLER
Specifiche tecniche: 2.35 : 1
Produzione: BELLANOVA FILMS; UGLY DUCLING FILMS

Regia: James Ward Byrkit

Attori: Emily Baldoni (Emily Foxler); Maury Sterling (Kevin); Nicholas Brendon (Mike); Lorene Scafaria (Lee); Elizabeth Gracen (Beth); Hugo Armstrong (Hugh); Alex Manugian (Amir); Lauren Maher (Laurie)
Montaggio: Lance Pereira
Fotografia: Nic Sadler
Musica: Kristin Øhrn Dyrud

Riconoscimenti

Reperibilità


http://www.youtube.com/watch?v=sEceDz1Rodc

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