Il freddo e solitario pianista Zetterstrøm, divenuto famoso e tornato nella natia Copenhagen per un concerto di gala, si ritrova a ripercorrere il proprio passato, che aveva dimenticato, entrando in contatto con una “Zona” dagli strani poteri (nel mezzo della città) e un emissario che lo induce a ricordare. L'origine di questa amnesia e del suo ostinato esilio è Andrea, donna affascinante che egli un tempo aveva amato.

Il regista danese Christoffer Boe presenta al Festival del cinema di Venezia 2005, nella sezione (sempre sorprendente) delle “Giornate degli autori”, Allegro, attualizzazione, in un certo senso, involuzione della prammatica del Dogma 95: l’utilizzo della camera a mano per rendere le immagini mosse e zoom dinamici, la luce artificiale dei lampioni che ridisegnano gli occhi e le labbra di una donna, le rughe espressive e gli zigomi spigolosi del protagonista per concentrarsi solo sull’azione del personaggio senza distrarsi dallo sfondo che resta buio, in penombra. Il titolo è ossimorico: la serenità è un ricordo sfumato, è passato. Prevale un senso di smarrimento e paura, di vuoto.

“Tracciamo una linea…" è con uno schizzo a matita che la vita di un uomo prende corpo. Ha le sembianze di una carezza che spalanca le dita, la musica tenue che accompagna e scandisce la sua infanzia: il pianoforte e i suoi momenti perfetti fatti di pace, ricchi di premi e vuoti d’umanità. E’ una sfida che cresce con lui, nota dopo nota, ma trascinandosi dietro il fallimento. Lo stesso regista preannuncia sin dall’inizio la chiave di lettura che scioglierà l’intreccio del film: una scatola, col tempo logora ma piena di odori, ricordi, errori e poi lei, Andrea. Eccola la vita di Zetterstrøm, un pianista di successo che, perso l’amore decide di perdere se stesso e rincorrere la musica per non sentirsi solo dentro. Ma dentro si “strugge” in quell’angolo buio che è il suo passato, il suo amore che è un amore nato da un errore (la perdita di una chiave), l’errore che mai poteva esserci nella sua vita perfetta ma che produce Altro, cresce un sentimento. Continui flashback ricompongono un quadro, è la memoria che prende respiro e si scontra contro la luce spigolosa del suo volto. Dopo anni d’assenza totale (deciderà persino di negare la sua presenza fisica sul palco mentre suona), l’ingranaggio s’inceppa, il ricordo prende forma, è la sua coscienza  che lo chiama e lo invita ad entrare nella Zona. Ovvio il rinvio a Stalker di Tarkovskji: La Zona è la vita”. Lo scrittore che decide di incamminarsi con lo stalker verso la Zona assume gli stessi tratti caratteriali di Zetterstrøm: “Me ne frego dell'umanità; di tutta la sua umanità m'interessa solamente una persona, io! O valgo qualcosa o sono anch'io una merda come tanti altri.”, “Me ne frego dell’ispirazione”. In entrambi c’è sfiducia nell’altro, in entrambi c’è mancanza di una Musa, l’ispirazione appunto che nel caso di Zetterstrøm è Andrea ma anche l’amore, l’accordo mancante. Anche qui come in Allegro la Zona è la speranza ritrovata perché la perfezione non basta, la vita è Altro, ciò che conta è riconoscerlo.


 




Titolo
: Allegro
Anno
: 2005
Durata
: 87
Origine
: DANIMARCA
Colore
: C
Genere
: DRAMMATICO
Specifiche
tecniche: 35 MM (1:2.35)
Produzione
: ALPHAVILLE PRODUCTIONS COPENHAGEN APS
Distribuzione
: LADY FILM (2006)

Regia: Christoffer Boe

Attori
: Ulrich Thomsen (Zetterstrom); Helena Christensen (Andrea); Svetoslav Korolev (Giovane Zetterstrom); Benedikte Hansen (Insegnante Pianoforte); Ida Dwinger (Simone); Jon Lange (Morten); Signe Vaupel (Lise); Marie Host (Sus); Casper Steffensen (Jens); Tommy Kenter (Professor Fromberg); Niels Skousen (Chef); Ellen Hillingso (Clara); Nicolas Bro (Terance); William Hagedorn-Rasmussen (Bambino); Keld Jensen (Uomo in barca); Tom Jensen (Domestico); Christian M. Greisen (Bartender); Peder Pedersen (Guardia); Simon Bonde (Guardia); Kristian Halken (Accordatore); Nikolaj Lie Kaas (Passante); Knud Romer Jorgensen (Uomo Spogliato); Susanne Storm (Madre); Henning Moritzen (Tom)
Sceneggiatura
: Mikael Wulff; Christoffer Boe
Fotografia
: Manuel Alberto Claro
Musiche
: Thomas Knak
Montaggio
: Peter Brandt
Scenografia
: Nikolaj Danielsen
Costumi
: Gabi Humnicki
Effetti
: Martin de Thurah


Riconoscimenti


Reperibilità


http://www.youtube.com/watch?v=gXlhyRH7MT4

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