C’è qualcosa di più difficile da filmare di due persone che parlano in una stanza? Forse no, soprattutto se il dialogo diventa un campo di battaglia, una continua tensione alla ricerca della parola non detta e non scritta perché impronunciabile e inesprimibile: è la parola ultima, oltre la quale non c’è neanche l’immagine, se non dissolta in una chiusura in nero.



Diventa allora una necessità non tanto la forma quanto la sua riformulazione: Schrader cerca di filmare non quel che si pone come immagine data quanto il suo alternato e incessante farsi e disfarsi in forme. Le parole dette diventano allora litania, una preghiera che tenta di risalire le epoche e di avvicinarsi a ritroso verso la "forma prima" della creazione.

Anche parlare di First Reformed è un rischio perché è facile scadere nella predica, nella declamazione. La parola diventa come una zavorra, ma quando tace, estenuata, l’immagine torna a perdere peso e a fluttuare e a scorrere libera – fino alla fine, fino a venir meno (ecco la tanto attesa sua apocalisse - nel senso letterale di "rivelazione") in uno dei più strazianti fra gli abbracci mai visti.