Carnage-Polanski-film-2011Il dio della carneficina non arma solo il braccio delle schiere degli eserciti. S'annida ovunque, pronto a scatenare il gioco al massacro appena l'occasione lo consente. Nessuno può credersi escluso, anche se appartiene alla schiera della cosidetta gente per bene, quella che i problemi li risolve dialogando. Persone boriose, che sotto la scorza dell'ostentata superiorità morale, covano, come tutti, meschini desideri di ripicca. E proprio questo sforzo di celare le loro reali pulsioni li rende il ventre molle della "civile" coscienza borghese.


Come le due coppie di genitori, Penelope e Michael (Jodie Foster, John C.Reilly), e Nancy e Alan (Kate Winslet, Christoph Waltz), trovatesi per risolvere la lite che ha visto coinvolti i reciproci figli. Le nobili intenzioni si rivelano subito di facciata e il faccia a faccia assume, di battuta in battuta, i suoi relai contorni: una spietata roulette cinese, un crudele massacro verbale nel quale i quattro genitori si annientano, ognuno con buoni motivi per odiare gli altri. Questi, convinti di celebrare la loro "progressista" concezione della vita, si richiudono invece in una prigione mentale e morale della quale non troveranno più la chiave.
Polanski s'appropria della pièce di Yasmine Reza per allestire un nuovo Cul de Sac,un perfetto ordigno ad orologeria per mezzo del quale riuscire a mettere alla berlina la menzogna, la rilassatezza, la bassezza e l’ipocrisia dell'asfittica cosciena borghese. Riduce i suoi personaggi a dei buffoni. Brutali. Volgari. Fantastici. Senza più freni inibitori scoprono essere quello che non avrebbero mai voluto essere: degli impertinenti scandalizzatori da solotto che aggrediscono con ferocia ciò che è considerato intoccabile, nello specifico il politically correct, rivelando le contraddizioni di ciò che sembra ovvio e incontrastato, mettendo in ridicolo le evidenze dei luoghi comuni. I personaggi perdono le certezze bugiarde e le false ambizioni e prendono coscienza della loro ridicola contradditorietà. La comicità svela l'equivocità di schemi rigidamente prefissati e rivela l'assurdo che in essi annida.
La vera protagonista del film, assieme a tutti e quattro gli interpreti di quest'eccentrica danza macabra intorno al cadavere decomposto della moralità borghese, è la regia capace di smascherare e spezzare i fili invisibili che avvolgono i personaggi.