"In sostanza, l'idea è di fare in modo che le etnie, la politica, le razze e le nazioni si trasformino tutte in oggetti non esistenti... - simili a ovali, scatole, grumi, armadi!
- Potreste pensare che sia vero "qualcuno", un vero "rappresentante del popolo", ma in realtà è solo un rappresentante di battiscopa, di macchie di caffè e nient'altro.
- In sostanza invettive politiche che bisognerebbe percepire solo come invettive poetiche. - In sostanza, spalmare la geopolitica dalla geologia alla poetica.
- Potete farvi venire in mente qualsiasi altra cosa!"
Teniamo presente che il tutto è formato da parti, frammenti sparsi in una costellazione caotica di riflessi non necessariamente congruenti tra loro. Teniamo presente anche che questo processo di formazione di un tutto non ha mai fine eppure è forzatamente sottoposto a processi di comprensione e rappresentazione che tendono a una parvenza di completezza. Se questa premessa è sufficiente, diremo allora che il frammento è in rapporto matematico con il paesaggio (infinito) e che, assemblando a caso ora l'uno ora l'altro dettaglio, l'estensione del panorama si dà attraverso l'immagine del limite che la contiene.1
Azzarderemo allora una formula come sintesi ottica che regoli la potenziale infinità della visione, perché se il Territorio (infinito spaziale) sta al Contesto (storico/temporale); l'Immagine (percezione del paesaggio) deve stare in rapporto proporzionale al Dettaglio (frammento dello spazio): la sintesi della visione si regola su questo rapporto.
Talvolta qualcosa sfugge al limite del rappresentabile e le parole smettono di significare secondo i consolidati processi di comprensione; questa fuga rende necessario il nesso tra i racconti di un sopravvissuto alle persecuzioni naziste e il volo di un calabrone nella steppa. La Storia rammemorata attraverso la celebrazione di dettagli irrisori (le macchie di fango sugli stivali, la marca di una qualche vodka di pessima qualità, l'accento distorto di un ebreo confinato) può essere supportata da uno sfondo pop e il significante sfuggire in modo del tutto pertinente al significato che ci si aspetterebbe. Eppure il ricordo del fango è Storia di una persecuzione, indicibile realtà. La scenografia slegata dal contesto di cui si parla, disturba la prevedibilità del significato e apre a un potenziale infinito di combinazioni, ognuna giustificata nel proprio irreale contesto.
Se "il rovescio di Magritte tende a ciò che non è mai realmente accaduto", l'immagine è ciò che resta del tutto sottratto ai suoi frammenti e "noi siamo che gli occhi del mondo".
Possiamo rinunciare al mondo, ma non a questa frase.
1. Teniamo presente pure che un regime fascista è una degenerazione assolutistica dell'idealismo, una ricerca della forma portata allo stremo e per questo deformata nel segno distintivo su una camicia: nella ironica e iconica centrifuga di Birmingham Ornament, un tale distintivo potrebbe essere qualsiasi cosa, anche una fluente chioma rossa. Nella fusione confusione dei segni, nella loro turbinosa fungibilità, ogni significato si perde, le delimitazioni divengono accessorie, i confini da barriere divengono aderenze con l'altro, linee di contatto che permettono di resistere alla marcescenza di quei grappoli avvizziti che sono i raggruppamenti sotto le bandiere delle etnie, delle razze e delle nazioni: nessuna catena, o forse solo una in forma di ginestra. (Michele Sardone)