Non è un cineasta molto amato Xavier Dolan. Ma Laurence Anyways potrebbe agevolmente cambiare le cose. Cosa racconta il nuovo film del ragazzo prodigio canadese? Nient’altro che un abissale amore per il cinema. Il cinema che ti divora la vita. Il cinema che diventa la vita stessa. Dolan crede al miracolo del cinema. E non spreca una sola inquadratura, un solo taglio di montaggio, un solo attacco musicale. Per raccontare un amore folle, Dolan compone un film infinito e folle, colorato, pieno di musica, che assomiglia a un’invocazione a tutti gli Dei del cinema, della vita e della morte.
In un formato stretto, classico, il rapporto è 1.37:1, Dolan si muove come ebbro di piacere. L’inquadratura è il suo mondo, e i movimenti di macchina sono tutte dichiarazioni d’amore. Baci rubati che diventano i segni del tempo di un cinema che continua a esistere come sospeso fra Garrel e Truffaut. Xavier Dolan è un nuovo compagno di viaggio. L’amore del cinema che diventa la vita come per un rinnovato miracolo di transustanziazione dello sguardo e dell’immagine.