«Mi fissai d'allora in poi in questo proposito disperato: d'andare inseguendo quell'estraneo ch'era in me e che mi sfuggiva; che non potevo fermare davanti a uno specchio perché subito diventava me quale io mi conoscevo; quell'uno che viveva per gli altri e che io non potevo conoscere.» (Pirandello, Uno, Nessuno e Centomila)

Nemo Nobody ha 117 anni e sta morendo: è l'ultimo mortale sulla terra; il resto dell'umanità  rigenera illimitatamente le proprie cellule attraverso staminali estorte ai suini in un processo definito “telomerizzazione”. Nemo Nobody sta morendo e i suoi ricordi riaffiorano rincorrendosi tra  memorie vissute e immaginate in una spirale di eventi straordinari; Nemo Nobody muore nel momento in cui ha inizio la sua vita.

Jaco Van Dormael riflette sul tempo, sul suo cinico incedere; riflette sulle scelte, le infinite possibilità che a partire da esse si dipanano, i mondi che esse generano; riflette sulla loro impossibilità nell'essere errate: come si potrebbe mai definire sbagliata una scelta se una volta intrapresa una strada è poi impossibile percorrerne un'altra? Nemo Nobody ha questo potere; forse è sua la capacità di sbirciare nel futuro, o forse lui riesce in qualche modo a sfruttare tutte e 9 le dimensioni spaziali che compongono l'universo secondo la teorie delle stringhe.
Nemo Nobody (il nome stesso sottolinea la natura puramente speculativo-filosofica della questione) sembra possedere questa capacità: ed è cosi che a soli nove anni non è costretto a decidere se restare col papà o partire via con la mamma dopo il divorzio dei due; semplicemente vive entrambe queste realtà, più un'altra in cui non sceglie ne l'uno ne l'altra. A ognuna delle sue vite una donna (Elise, Anna e Jeanne) e una storia diversa.

Ma i ricordi dell'ultracentenario Nemo riaffiorano confusi, mescolati tra loro in una malinconica matassa. Le tre realtà vissute da Nemo si dividono a loro volta, e ogni scelta, ogni ripensamento, ogni esitazione, generano altre vie nelle realtà. In questa confusione visiva e cognitiva Van Dormael si diverte nel disseminare richiami cinefili e questioni esistenziali: si alternano voracemente chiari elogi alle “odissee” kubrickiane, omaggi a Kieslowski (Destino cieco è fonte d'ispirazione principale dello script) e Greenaway (nel frammento in cui Nemo perde Elise durante un incidente ed è poi ossessionato dal processo di decomposizione animale è ritrovarvi plausibile il riferimento a Lo Zoo di Venere), frammenti che sembrano appartenere a certa claustrofobia di The Truman Show (quando Nemo si risveglia in una cittadina “di bambole” in cui tutti sono vestiti allo stesso modo, guidano auto identiche e dove ogni porta cela un enorme studio televisivo), così come elucubrazioni sulla “superstizione del piccione” (la convinzione errata che a un'azione ne consegua un'altra ad essa rapportata; è il caos, e dunque il caso, che governa l'universo) e sull'effetto farfalla (e cioè su come ogni piccola variazione nelle condizioni iniziali - come quelle che Nemo apporta ogni qual volta si sposta tra le realtà - produca grandi cambiamenti nel comportamento a lungo termine di un sistema (penso, ad esempio, a The Butterfly Effect, che però ha toni più cupi).

Ricorrente nei racconti di Nemo è la componente liquida: l'acqua appare come il suo tramite con la morte; l'incapacità di movimento che essa genera sembra congelare il tempo e l'abilità di Nemo di spostarsi tra la sue vite, generando in lui (o meglio, nei suoi ricordi) ulteriore confusione; lo immobilizza ma allo stesso tempo lo ancora alla vita e difatti Nemo dichiara più volte di amare l'acqua; è come se fosse l'unico mezzo capace di ristabilire in lui un qualche ordine, una qualche forma di “normalità” (e, di conseguenza, di mortalità).
Quella normalità che esula totalmente dal suo personaggio che, perennemente in cerca d'autore, prova a barcamenarsi tra vite parallele, eventi futuri e passati sconnessi; Nemo si guarda allo specchio non riconoscendosi mai uguale a se stesso poiché ogni esperienza vissuta, subita o inflitta non può non mutare visibilmente il volto, gli occhi, ogni minima ruga ed imperfezione (come l'ustione che spesso appare sulla sua guancia) di chi la vive. E difatti dinnanzi allo specchio non vi è mai lo stesso Nemo, bensì una sua versione che è allo stesso tempo eguale e diversa nelle milioni di varianti che l'universo, e quindi le dimensioni, producono.

Nonostante la sua apparente dispersività Mr. Nobody è un film senza forzature, una favola senza sequenze accessorie: ogni scena ha senso, giustifica la sua esistenza fungendo da collante narrativo; la peculiarità dell'esistenza di Nemo è proprio la sua totale anarchia interpretativa, una splendida, originale, cosmogonia. Poiché è l'universo stesso uno dei protagonisti; la sua formazione, la sua evoluzione, la sua affascinante natura autopoietica, finanche la sua ipotetica fine. Ed è forse ogni singola morte la fine dell'universo (poiché ogni singolo essere vivente è portatore di un singolo, personalissimo, cosmo). La fine di ogni esistenza sarebbe un Big Crunch; la morte diverrebbe l'inizio poiché momento in cui il tempo collassando su stesso ripercorre a ritroso tutto il suo fluire.


Filmografia

2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey, Stanley Kubrick 1968)

Destino Cieco (Przypadek, Krzysztof Kieslowski 1985)

Lo Zoo di Venere (A zed and two noughts, Peter Greenaway 1986)

The Truman Show (Peter Weir 1998)

The Butterfly Effect (Eric Bress e L. Mackye Gruber 2004)





Titolo: Mr. Nobody
Anno: 2009
Durata: 148
Origine: CANADA, BELGIO, FRANCIA
Colore: C
Genere: DRAMMATICO, FANTASCIENZA, FANTASY
Specifiche tecniche: DCP (2.35)
Produzione: PHILIPPE GODEAUPER PAN-EUROPÉENNE, ALFRED HÜRMER, MARCO MEHLITZ, CHRISTIAN LAROUCHE, JACO VAN DORMAEL per INTEGRAL FILM, LAGOFILM, CHRISTAL FILMS, TOTO & CO FILMS, FRANCE 2 CINÉMA, FRANCE 3 CINÉMA

Regia: Jaco  van Dormael

Attori: Jared Leto (Nemo Nobody, adulto e centenario), Sarah Polley (Elise), Diane Kruger (Anna), Linh-Dan Pham (Jeanne), Rhys Ifans (Padre di Nemo), Natasha Little (Madre di Nemo), Toby Regbo (Nemo a 15 anni), Juno Temple (Anna a 15 anni), Clare Stone (Elise a15 anni), Thomas Byrne (Nemo a 9 anni), Audrey Giacomini (Jeanne a 15 anni), Laura Brumagne (Anna a 9 anni), Allan Corduner (Dott. Feldheim), Daniel Mays (Giornalista), Michael Riley (Harry), Harold Manning (Presentatore TV), Emily Tilson (Eve), Roline Skehan (Joyce), Anders Morris (Noah), Pascal Duquenne (Henry), Noa De Costanzo (Nemo a 5 anni), Chiara Caselli (Clara), Daniel Brochu (Peter), Ben Mansfield (Stefano).
Soggetto: Jaco van Dormael
Sceneggiatura: Jaco van Dormael
Fotografia: Christophe Beaucarne
Musiche: Pierre Van Dormael
Montaggio: Matyas Veress, Susan Shipton
Scenografia: Sylvie Olivé
Arredamento: Régine Constant, Daniele Drobny
Costumi: Ulla Gothe
Effetti: Louis Morin, Sebastien Moreau, Guillaume Murray

Riconoscimenti

Reperibilità


http://www.youtube.com/watch?v=mpi0qsp3v_w

Tags: