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Rubrica dedicata ai libri sul cinema, dove “kine” è abbreviazione di kinetoscopio, una rudimentale cinepresa approntata da Edison negli anni del pionerismo cinematografico.

Leonardo Gregorio


altNel 1972, ventiseienne, riadattando la sua tesi di laurea alla UCLA, pubblica il saggio Trascendental Style in Film, tradotto in Italia trent’anni dopo dall’editore Donzelli: Il trascendente nel cinema. Ozu. Bresson, Dreyer. E nel segno di tre maestri, Paul Schrader intenderà e farà cinema. Certamente non come la banale applicazione dei modelli studiati e amati; si tratterà, piuttosto, di una tensione forte, costante, tanto assoluta quanto necessariamente contaminata, aperta, dentro le sue immagini e le sue storie, dall’American New Wave a oggi. Una tensione non esteriore ma, per così dire, “esistenziale”, perfino osteggiata, ridicolizzata, rifiutata da alcuni suoi produttori.







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