Cose viste

Sguardo sui film distribuiti, usciti in sala: tra recensioni, brevi saggi e scritture ibride, ecco com'è articolato il transito "ufficiale" dei film (e delle idee correlatevi) in Italia.


Valentina Dell'Aquila

Valentina Dell'Aquila

C’è un mondo sconosciuto all’interno di quello noto, uno spazio invisibile, immacolato, dove l’astratto è senza confini e il perimetro senza dimore. Un regno di omogeneità superiore, proibito, in rivolta.
Si dice che il mondo sia ciò che questo pensa di noi di ritorno, e il pensiero, la coscienza di questo pensiero sia diffusa solo a un numero limitato di anime (e a sentir certi miti, alcuni corpi attendevano di essere riempiti da un’anima, da viscere di spirito).

Raffaele Cavalluzzi

altDue film di produzione statunitense (Boyhood e American Sniper) continuano a testimoniare la resistenza del realismo al cinema che una volta era chiamato di “consumo”.
Il primo, del regista Richard Linklater, è uno spaccato di american life girato in dodici anni sempre con gli stessi attori, e potrebbe apparire un racconto di formazione che segue la vicenda, dalla preadolescenza alla postadolescenza, di un giovane protagonista. Lui (Mason Evans) cresce in una famiglia della classe media, dall’era di Bush a quella di Obama, in Texas, che la sua tipicità la deriva da una madre (Olivia) che passa la trafila di tre matrimoni e di relativi nuclei familiari volta a volta allargati (inizialmente Mason ha solo una sorella, Samantha, più grande di lui di qualche anno), dalle vicissitudini della carriera di lei che tra non poche difficoltà approda all’insegnamento universitario e soprattutto dalle esperienze scolastiche e quelle della crescita in ambienti via via anch’essi diversificati, ma, tutto sommato, consueti, mai abbandonato – anche di fronte a violente discrepanze educative – da un carattere molto sensibile e alquanto introverso.

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