altÈ possibile che la comunicazione avvenga attraverso i sensi di cui ogni uomo è dotato, tuttavia è possibile anche che questo non avvenga, che qualcosa non funzioni in chi comunica, in chi riceve il messaggio o nel tramite, la letteratura filosofica (e non solo) a riguardo è molto ampia. I punti di rottura di una comunicazione possono essere molteplici e ognuno di questi può non essere il solo.


Ed è sul punto di rottura che si apre Midnight special, ultimo film di Jeff Nichols presentato alla 66 edizione del festival internazionale del cinema di Berlino. Tutto vortica sugli occhi del bambino, Alton, in fuga con il padre, Roy, da una setta di stampo religioso, nata in venerazione dei poteri sovrannaturali del piccolo protagonista. Sulle tracce dei due arriveranno anche gli agenti governativi, inserendo Midnight special nella tradizione americana dei film d’azione / paranormale.

Tuttavia non è nella trama la forza del film, benché possa esser di gradimento per un determinato pubblico, al contrario il punto nevralgico è negli occhi del bambino, nella sua assenza di sguardo che in realtà è una sovrabbondanza. Alton gira con degli occhialini protettivi sia per sé, sia per gli altri. Nello scambio visivo reciproco viene inizialmente espressa la forza sovrannaturale, un fascio di luce passa dagli occhi di chi guarda a quelli di Alton consentendo una visione che è oltre della visione stessa. Alton diventa una porta verso qualcosa che è al di là, e il punto di passaggio, in particolare, è negli occhi, simbolo per eccellenza della visione.

Il lavoro di Jeff Nichols sulla visione cinematografica emerge nella misura in cui si perde, la visione c’è, avviene, ma non è disponibile per tutti, è protetta dal padre che vorrebbe impedirla, perché strema il bambino, lo indebolisce. Inoltre Midnight special, così come Take shelter prima di lui, si costruisce su una fondamentale incapacità comunicativa.

Alton, così come Hannah in Take shelter, non possono comunicare con l’esterno, custodiscono un qualcosa di speciale al quale ha accesso solo il padre: la vista in Alton e l’udito in Hannah impediscono il compimento di una relazione esaustiva con l’altro. Il demone ultraterreno che concede la visione, però, nel film del 2011 è nel padre, in Midnight special è nel figlio. Tuttavia oltre questo aspetto ultraterreno, è fondamentale la richiesta di fiducia incondizionata che oltrepassa la comunicabilità, raggiungendo l’atto estremo della fede come rapporto tra le persone. L’al di là permane come presenza, ribaltandosi, attraverso la fede che i protagonisti hanno tra loro. Se non ci fosse la fede probabilmente non esisterebbe nemmeno l’alieno, l’indefinitamente altro.

Ovviamente la fede è sempre ripagata, allontanando la teologia, nella quale non si forniscono risposte, il sistema di fede che Jeff Nichols riesce a costruire è compiuto. I miracoli (in un caso presenti in forma di visioni, nell’altro realmente) non fanno che conferire forza alla fede, il riuscire a ripagare, a dare risposte, riporta tutto sul piano reale. Nichols non costruisce religioni, ma lavora sul paranormale e sull’esser alieno, ricucendo il tutto sul rapporto minimale tra gli esseri viventi.

Midnight special è un lavoro estremamente stratificato sulla teologia, sulla società che si fonda in forma fideistica e sulla comunicabilità di chi custodisce una visione altra, di qualsiasi tipo. Ancora una volta il rimando è più all’arte del cinema stesso, oltre che alla religione. Il compimento dell’atto di fede nei confronti della visione si realizza per poco tempo, solo in chi ha creduto in tutti i miracoli, le apparizioni, sin dall’inizio e in chi può accettare la visione stessa. In definitiva si gioca tutto nel fascio di luce che si crea tra gli occhi di Alton e gli occhi di chi lo guarda, come se fosse la luce del proiettore in una sala cinematografica, un fascio di luce si crea tra gli occhi degli spettatori e il film, ripagando la fede con un mondo altro che si rivela per pochi minuti, al massimo qualche ora.



Titolo:
Midnight Special
Durata: 111'
Origine: USA, Grecia
Anno: 2016
Colore: Colore
Genere: FANTASCIENZA / DRAMMATICO
Produzione: TRI-STATE PICTURES, WARNER BROS

Regia: Jeff Nichols

Interpreti: Michael Shannon (Roy); Joel Edgerton (Lucas); Kirsten Dunst (Sarah); Adam Driver (Sevier); Jaeden Lieberher (Alton); Sean Bridgers (Fredrick); Sam Shepard (Calvin Meyer); Paul Sparks (agente Miller); Scott Haze (Levi); Bill Camp (Doak)
Sceneggiatura:
Jeff Nichols
Fotografia: Adam Stone
Musiche: David Wingo
Montaggio: Julie Monroe
Scenografia: Chad Keith

Riconoscimenti

Reperibilità

http://www.youtube.com/watch?v=oVgxxdu-gJc

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