lola_filmUn ragazzo è stato ucciso; un altro è stato imprigionato perché sospettato di omicidio. Sepa, la nonna della vittima, cerca dei soldi per il funerale; Puring, la nonna dell’assassino, cerca dei soldi per pagare la cauzione per il rilascio. Tra le baracche di una Manila dimenticata dal mondo, le vicende di questa umanità minima si incontreranno per soccorrersi e riconoscersi nel divenire indifferente che le sovrasta.


Non anziane (nonostante il titolo “lola” in filippino voglia dire “nonna”) ma antiche, maschere tragiche prestate al presente: le due protagoniste del film di Brillante Mendoza attraversano il mondo periferico di Manila e l’umanità preistorica che lo occupa senza abitarlo per dare un equilibrio all’irreversibile confusione della sopravvivenza e preservare la consuetudine degli affetti dalla disintegrazione.
Le rughe sui volti tracciano una cartografia di spazi inospitali dentro i quali si muovono i corpi, le ossa sconnesse, i capelli radi, le ombre e vanno a segnare traiettorie precise sull’acqua e nel vento che non scompone la fierezza degli occhi (chiusi). Dentro quegli occhi è l’ordine dei comportamenti e la sopravvivenza testarda dei legami di sangue; fuori resta il caos con le sue nuvole basse, il paesaggio reso acquatico da tutte le lacrime della miseria, il sangue senza legami.
La lentezza dei movimenti delle due antiche ristabilisce la misura acronologica della tristezza dilatata nello spazio di piani sequenza sospesi come la mano riconoscente che accoglie l’offerta, come l’ultima carezza possibile, indelebile, assoluta.

Tutto questo universo residuale si espande sott’acqua, nello scavo profondo e silenzioso di una pena originaria che si tenta di risarcire vivendo. Le cose sono nel momento in cui vengono guardate, in una rasserenante consapevolezza del loro procedere automatico finché un altro sguardo s’incrocia a moltiplicare l’universo delle possibilità e qualcosa si incrina nel disordine conosciuto: la sospensione acquatica si inceppa, il mondo comincia a vorticare, la pioggia è talmente assordante da togliere la parola, deflagra l’azione, la polvere sotterra e si espande nel vento che trascina. La storia si sdoppia per accadere identica in qualche zona remota di un mondo dimenticato, dentro altre case, a contare nuovi inferni. La musica s’insinua piano tra questi randagi, si eleva con un adagio cadenzato tra le baracche e l’aria appesantita dal sudore della fatica, arriva come un presagio a sostenere quando tutto sembra perduto, prima del sopraggiungere del silenzio che parla delle innumerevoli fini. E finire è il più banale degli atti non voluti che si succedono come una consuetudine necessaria a mantenere un’idea di ordine in un mondo evaporato. Preservare quel mondo significa accettare il compromesso della cauzione che permette la continuità della sopravvivenza tra il chiasso di nuove fini e l’epifania dell’evento miracoloso (la moltiplicazione dei pesci tra gli affamati o la splendida visione di un’umanità minuta che galleggia nella notte).


Vite semplici organizzate secondo una visione matriarcale di una società alla deriva in cui gli uomini non ci sono o resistono attaccati agli occhi liquidi di queste veneri preistoriche che sanno tutto e si prendono cura del procedere naturale nel disordine che risolve le esistenze.

È semplicemente la vita ad essere esibita nel suo procedere irreversibile verso la scomparsa; impressionata nell’immagine che resta a fissare il mondo, con le ossa deformate dall’artrosi i solchi che definiscono la smorfia della miseria i capelli fulgidi e gli occhi chiusi, per troppa luce.





Titolo: Lola
Anno: 2009
Origine: FILIPPINE
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Produzione: CENTERSTAGE PRODUCTIONS, SWIFT PRODUCTIONS

Regia: Brillante Mendoza

Attori: Anita Linda; Rustica Carpio; Ketchup Eusebio; Benjie Filomeno; Bobby Jerome Go; Tanya Gomez; Jhong Hilario.
Sceneggiatura: Linda Casimiro
Fotografia: Odyssey Flores
Musiche: Teresa Barrozo
Montaggio: Kats Serraon
Scenografia: Brillante Mendoza, Dante Mendoza

Riconoscimenti

Reperibilità

http://www.youtube.com/watch?v=7YtzHypIw1s

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