Jia Zhangke raccoglie una serie di interviste ad alcuni testimoni a riguardo di eventi significativi accaduti durante gli anni delle Rivoluzione Culturale cinese. Come spazio comune viene scelta Shangai, ma le traiettorie delle diverse vicende attraversano anche Hong Kong e Taiwan.


Nel descrivere un film spesso si fa riferimento allo “scorrere delle immagini”, come se il cinema fosse appunto un continuo flusso visivo. L'immagine nei film di Jia Zhang-Ke è di sicuro fluttuante, instabile, come una galleggiante piattaforma alla deriva, e al tempo stesso composta da figure che scivolano una sull'altra, in un moto inquieto dato dall'inseguirsi e sfuggirsi tra loro.
Esemplare in questo senso è stato il suo precedente Still Life (2006), film vincitore del Leone d'oro di qualche anno fa, che ha saputo sfruttare l'incapacità tecnica del digitale di allora (non in grado di rendere, come quello attuale, la profondità di campo) per ottenere uno straniante effetto di scivolamento: il soggetto in movimento non si spostava più attraverso lo spazio bensì sopra di esso, come se individuo e paesaggio non fossero coinvolti nello stesso flusso ma appartenessero a due piani distinti e paralleli.

Qualche anno dopo il fluire è diventato esso stesso l'oggetto di I wish I knew, documentario che cerca, almeno nelle premesse, di ricostruire la storia cinese prima e dopo la rivoluzione culturale attraverso i ricordi di alcuni testimoni. Jia Zhang-Ke sceglie la forma classica dell'intervista, senza mai intervenire in prima persona e lasciando ai suoi interlocutori il compito di raccontare. Sembra quasi che a ognuno di essi, più che una domanda, il regista abbia formulato il titolo del film: “vorrei aver saputo” già pone una distanza fra il fatto raccontato e la narrazione stessa, situandoli su due fronti separati. Frammento dopo frammento, dinanzi alla potenziale incommensurabilità del racconto, risulta però subito evidente l'impossibilità di ricostruire un quadro coerente e compiuto. Essendo appunto la materia del film fluttuante, sdrucciolevole, accade che il corso della memoria subisca un detournement, e che i ricordi si mescolino ai sogni del cinema (e del resto, sogni e ricordi appartengono alla stessa dimensione, perché i sogni non si vivono, si ricordano soltanto) e che i due fronti saltino prima ancora di ben delinearsi: il quesito sottinteso nel titolo viene riformulato nella messa in questione della possibilità di girare un “vero” documentario, attinente ai fatti storici.

Non è però solo l'inattingibilità di una verità della storia ad essere rappresentata. C'è soprattutto l'irresistibile potere del cinema di fare di ogni storia il possibile soggetto di un film e di ciascun ricordo un'immagine: l'attentato al dissidente politico come scena apicale di un plot di spionaggio; la foto del rivoluzionario trucidato simile a un fermo immagine di un film storico. E poi l'ascesa del parvenu che gioca il suo ultimo soldo risparmiato in borsa (e, manco a dirlo, vince), le memorie di una diva, l'urlo al vento di un gangster costretto a fuggire di notte su una barca: ricordi che sembrano immagini da film già visti e mai girati, che si mescolano a quelle “vere”, alle  quadricomie di propaganda, a quelle in bianco e nero del melò tacciato di essere reazionario o alle altre seppiate tratte dalla vicenda edificante dell'operaia modello. E ancora Hsiao-Hsien, Wong Kar Wai, persino Antonioni nei ricordi della guardia del regime che lo “accompagnò” durante le riprese del suo documentario in Cina...
Ogni cosa diventa cinema mentre il cinema resta sospeso sulla soglia che si apre tra la possibilità di divenire tutto e la fascinazione di non voler approdare a nulla, avendo svelato ormai la sua incapacità di raggiungere un fine e perfino rinunciato alla parola “Fine” a (non) chiusura dei film. Mentre tutto continua a scorrere...





Titolo: I Wish I Knew
Anno: 2010
Titolo originle: Hai shang chuan qi
Durata: 138
Origine: CINA
Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO
Specifiche tecniche: CINEMASCOPE, 35MM (1:2.35)
Produzione: SHANGHAI FILM GROUP CORPORATION, XSTREAM PICTURES, NCU GROUP LTD., STAR ART VISION, BOJIE MEDIA

Regia: Jia Zhang-Ke

Attori:
Zhao Tao; Lim Giong; Lin Xudong
Sceneggiatura: Jia Zhang-Ke
Fotografia: Nelson Yu Lik-wai
Musiche: Lim Giong
Montaggio: Jia Zhang-Ke

Riconoscimenti

Reperibilità


http://www.youtube.com/watch?v=V9YUn6dixjo

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